"Il gusto della prevenzione a tavola. La cucina italiana, la ricerca in Usa."
Ieri pomeriggio, nella bellissima cornice della "Sala della Regina" del Palazzo di Montecitorio, il primo chef, o meglio chef-scienziato, a solcare le soglie della Camera dei Deputati, è stato proprio lui, il carismatico Marco Bianchi, che come relatore per la Fondazione Umberto Veronesi, accompagnato ed introdotto, dal giornalista Giampiero Gramaglia, responsabile per la comunicazione della Fondazione Italia-Usa, ha portato avanti un'interessante chiacchierata sul gusto ed il piacere a tavola che può diventare anche e soprattutto prevenzione. Mangiare bene e in modo salutare, non implica necessariamente, non provare gusto e piacere per il cibo, la sana alimentazione può andare di pari passo al buon gusto, questo è il futuro della cucina. Si è fatto il punto su, quelle che sono le nuove ricerche svolte anche in America, che ormai da anni ci danno le linee guida di quella che viene chiamata proprio, sana alimentazione. Quello di cui si è parlato, che Marco Bianchi da anni sperimenta, non sono "chiacchiere", ma sono ricerche, perché lui nasce proprio come ricercatore per la Fondazione Veronesi, nei suoi 12 anni di attività, ha appreso le basi per dimostrare quello che dice e cerca di applicarlo alla sua cucina, proprio per la passione che lo spinge a divulgare una maggiore consapevolezza sul fatto che il cibo può prevenire e curare tante patologie, sensibilizzando così l'opinione pubblica sul saper scegliere ciò che portare a tavola. Ormai da più di dieci anni il Cancer Institute, ha stilato un documento con tutti gli alimenti che sono più o meno cancerogeni e su quelli che invece sono preventivi, non sono parole ma studi frutto di anni di ricerche, ed ogni due anni esiste una revisione, quindi abbiamo tutti i documenti necessari per fare attraverso il cibo una prevenzione quotidiana, perché l'importante è proprio quello, la quotidianità dell'assunzione di alcuni e determinati alimenti, come più volte detto ieri, che possono influire o meno sul nostro Dna. Ormai è assodato che esiste una correlazione tra alimenti e patologie, così come esiste una correlazione tra alimenti che possono aiutarci proprio nella cura di alcune patologie. Si può mangiare bene e sano senza però sacrificare il gusto, proprio come ha sottolineato Marco, dobbiamo rieducare il nostro palato a gusti più salutari, per esempio imparare a gustare un dolce che non ha 300 grammi di zucchero, non è difficile...un dolce per una sana colazione è buono e può essere fatto anche con soli 50/60 grammi di zucchero!!! Questo è il futuro per una "nuova cucina", improntata sulla prevenzione, per una migliore qualità di vita. Una conferenza molto interessante che ha coinvolto un pubblico molto appassionato e consapevole che sane scelte, possono veramente essere fonte di cambiamento!
Iniziamo a cambiare scegliendo già dalla spesa che facciamo ogni giorno...allora acquistiamo la curcuma e mettiamola nelle nostre zuppe, nelle nostre minestre, nelle nostre verdure. Usiamo poco sale e sostituiamolo con il gomasio che possiamo facilmente fare anche a casa con un mortaio sale e sesamo, usiamo poco sale e poco o quasi niente zucchero, mangiamo frutta secca, tanta tanta verdura che deve coprire almeno i 2/3 dei nostri pasti e facciamo movimento, almeno mezz'ora al gg...!!!
EL
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