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4 gennaio 2018

FOCACCIA STREPITOSA


Buongiorno amici, siete sopravvissuti  alle scorpacciate delle Feste Natalizie? Spero che abbiate, comunque, scelto piatti semplici e naturali legati al mondo vegetale e a tutta la sua meravigliosa varietà!

Oggi, per aprire l'anno al meglio, vi voglio proporre una ricetta per una focaccia veramente strepitosa, facilissima da fare, con pochi ingredienti, senza tempi di lievitazione e con cottura breve. E' una mia rivisitazione in chiave veg della tipica "Focaccia di Recco", famosissima protagonista della cucina Ligure, che ha come ripieno il formaggio tipo crescenza o stracchino, che io ho sostituito con uno stracchino vegetale di riso e vi assicuro che il risultato è veramente ottimo!
E' un impasto semplice fatto di acqua, farina, olio e sale, un impasto di pasta pane, ma senza lievitazione, cosa importante se andiamo di corsa e torniamo a casa e vogliamo fare comunque per cena un piatto appetitoso, in poche semplici mosse e dedicando poco tempo ai fornelli.

Per 4 persone


Ingredienti:


Per la pasta:

  • 400 gr di farina tipo Manitoba
  • 250 ml acqua frizzante
  • 8 gr di sale
  • 45 ml olio Evo

Per il ripieno:

  • 500 gr di stracchino vegetale di riso
  • 8 gr sale
  • 25 gr olio Evo


Procedimento:


  1. In una capiente insalatiera, versate la farina a fontana, aggiungete il sale e con l'aiuto di una spatola miscelate bene il tutto.
  2. Versate al centro l'acqua e l'olio, con una forchetta cercate di raccogliere ed unire tutta la farina.
  3. Trasferite il composto su una spianatoia e impastate velocemente con le mani, fino a formare un impasto tondo ed omogeneo. Lasciate riposare un quarto d'ora, se volete e avete tempo. Se l'impasto risulta appiccicoso, aggiungete un po' di farina.
  4. Dividete l'impasto ottenuto in due parti, con l'aiuto di un mattarello stendete le due parti in due fogli sottili, sottili.
  5. Preparate una teglia, cospargendola di olio Evo e versate sopra un primo foglio di pasta stesa, aiutandovi anche con carta da forno, (potete stendere la pasta su un foglio di carta forno e dopo rovesciare il fondo direttamente nella teglia con l'olio, sarà così più facile, visto che la pasta dovrebbe essere molto fine).
  6. Preparate il ripieno, versate lo stracchino di riso in un'insalatiera e aggiungete il sale e l'olio, potete aromatizzare anche con un pizzico di pepe.
  7. Versate il ripieno sul primo foglio steso sul fondo della teglia preparata e cospargete bene su tutta la superficie.
  8. Prendete il secondo foglio di pasta steso e disponetelo sopra, ricoprendo bene tutta la superficie e avendo l'accortezza di sigillare il bordo, senza farlo però troppo spesso. Ricoprite la superficie spennellando bene con olio Evo.
  9. Mettete a cuocere in forno statico a 200° per circa 20 minuti, fino a quando tutta la superficie sarà ben dorata.
  10. Servite calda!



EL

7 ottobre 2017

La crescia sfogliata o torta al testo



Quest'estate in Umbria, a Spoleto, ho assaggiato la "crescia sfogliata", o come pure viene chiamata, "torta al testo", una via di mezzo tra la piadina e il pane, e me ne sono completamente innamorata! Così, tornata a casa, ho provato subito la ricetta, sperimentando quella che le signore del luogo mi avevano accennato...La crescia sfogliata è facilissima, si prepara in pochissimo tempo, a differenza del pane non ha tempi di lievitazione e si cuoce in padella! Tornate dal lavoro e non avete il pane per la cena? Ecco, in quindici minuti preparate la crescia sfogliata per accompagnare le vostre pietanze. Avete amici a cena e volete preparare uno stuzzichino originale? Preparate la crescia sfogliata, come originale finger food... E' ideale per accompagnare qualsiasi pietanza, dalle verdure ai legumi, con  formaggio vegetale e non, strabiliante con il pesto di pomodori secchi e  le verdure, è ottima per preparare "burrito" di fagioli neri senza carne... Ma una delle cose veramente straordinarie, è che questa crescia, si prepara con pochi ingredienti, sempre presenti nelle nostre dispense, è facilissima e in poco tempo è pronta! Provate per credere, non ve ne pentirete!





Per 4 persone


 Ingredienti:


  • 500 grammi di farina tipo 1 o tipo 2 (buratto)
  • un cucchiaino di bicarbonato
  • un pizzico di sale
  • 250 ml di acqua frizzante

Procedimento:

  1. In una capiente insalatiera o direttamente sulla spianatoia, versate a fontana la farina, il sale e il cucchiaino di bicarbonato. Con l'aiuto di una spatola, mischiate bene il tutto.
  2. Versate l'acqua frizzante piano piano, cercando di farla aderire bene al composto. Miscelate e amalgamate energicamente, aiutandovi anche con le mani. L'impasto dovrà risultare omogeneo, consistente e morbido. Lasciate riposare per qualche minuto.
  3. Dopodiché versate l'impasto sulla spianatoia e dividetelo in più parti, poi formate prima delle palline e poi dei dischi, tutti dello stesso diametro, poi con l'aiuto di un matterello stendete bene. Bucherellate l'impasto con i rebbi di una forchetta.
  4. Preparate una padella, (meglio in ferro ovvero il testo, altrimenti in acciaio o antiaderente) e fate scaldare bene il fondo,  per qualche minuto. 
  5. Verificate se la padella è pronta, versando qualche manciata di farina sulla superficie, quando diventerà scura, senza bruciare, la padella è pronta! 
  6. Versate, una alla volta, i dischi ottenuti nella padella e lasciate cuocere qualche minuto, da entrambi i lati. 
  7. Farcite come preferite! Calde sono buonissime!



La mia versione è farcita con il mio Pesto di pomodori secchi, melanzane e zucchine grigliate, formaggio vegetale.




La "crescia sfogliata", o "torta al testo", conosciuta pure come "crescia" o "ciaccia", è un prodotto tipico della gastronomia umbra, che ben si adatta, anche, ad una dieta e una scelta "vegan". E' senza lievito, si cuoce in padella ed è rapidissima da preparare. La sua cottura ideale,  sarebbe quella su un piano di ghisa detto "testo", ma vi assicuro che si cuoce benissimo anche su una padella in ferro, acciaio o antiaderente. La troviamo con delle varianti in diverse regioni Umbre e pure in alcune zone delle Marche, con nomi diversi e spesso con l'aggiunta di altri ingredienti, come latte, olio e uova, ma questa versione è la più leggera e la più facile e rapida da fare, nonché la più salutare! Potete utilizzare anche altri tipi di farina. Le sue origini sono antichissime. Nata come alternativa non lievitata al pane tradizionale, già nell'antica Roma veniva cucinata, aveva diverse varianti con la farina di grano e con quella di granoturco, per le famiglie più facoltose, veniva cotta in una tegola in laterizio,  e poi negli anni su un disco chiamato proprio "testo", dal latino "testum" appunto tegola, scolpendo pietre refrattarie o modellando impasti di argilla e ghiaia. Oggi il testo in queste regioni, esiste ancora ed è in ghisa o cemento.


EL

17 febbraio 2017

Panini allo zafferano e semi di papavero


Il pane, accompagna da sempre la nostra cultura culinaria e tutte le portate del nostri pranzi, solitamente, il suo è un sapore neutro, ma possiamo creare pani alternativi e gusti speciali, differenziando le farine utilizzate e aiutandoci con spezie, erbe aromatiche e semi che ne completano il sapore e lo adeguano ad accompagnare alcune pietanze rispetto ad altre. In questa ricetta, ho usato il sapore deciso ed intenso dello zafferano, proprio per rendere questi panini speciali ed unici, ideali ad accompagnare e rendere particolari anche piatti semplici!

Per circa 10/12 panini

Ingredienti:

  • 500 grammi di farina tipo buratto ( tipo 2)
  • 16 grammi di lievito di birra essiccato
  • 2 cucchiaini di zucchero (o malto d'orzo)
  • 4 cucchiai di Olio Evo
  • 2 cucchiaini di sale fino 
  • una decina di stimmi di zafferano
  • acqua minerale q.b.
  • semi di papavero q.b.

Procedimento:


  1. In una ciotola lasciate in immersione gli stimmi di zafferano, con acqua tiepida per qualche ora, dopo averli leggermente tostati qualche minuto in padella a fuoco basso.
  2. Setacciate la farina, versatela a fontana su una spianatoia, formate una cavità nel centro e versate il sale, lo zucchero, il lievito di birra essiccato e qualche cucchiaio di acqua minerale tiepida. Impastate gli ingredienti con l'aiuto di una forchetta, fino a quando il lievito sarà sciolto. Dopodiché aggiungete il liquido degli stimmi di zafferano in ammollo ed i pistilli stessi.
  3. Iniziate ad impastare bene tutti gli ingredienti incorporando a poco a poco la farina. Aggiungete due cucchiai di olio evo e lavorate la pasta con entrambe le mani. Lavorate energicamente l'impasto. 
  4. Formate una palla e spennellate la superficie con olio. Ponete la pasta in una ciotola e lasciare a lievitare per qualche ora.
  5. Trascorso questo tempo, lavorate ancora qualche minuto la pasta e dividetela in porzioni di circa 30/40 grammi, formando dei panini rotondi. Foderate una teglia con carta da forno, disponetevi i panini distanziati tra loro e spennellate con olio la superficie e aggiungete i semi di papavero. Lasciate lievitare ancora per un ora o più, coprendo con un canovaccio
  6. Togliete il canovaccio, spolverizzate i panini con farina unita a polvere e stimmi di zafferano ed infornate in forno già caldo per 15 minuti, a 200 gradi e ponendo nel forno una ciotola di acqua. Trascorsi 10/15 minuti, togliete la ciotola con l'acqua e continuate a cuocere per altri 15 minuti. Sfornate e lasciate intiepidire i panini. Serviti tiepidi, come accompagnamento ad altre  pietanze, specialmente con verdure al tegame, sono una vera delizia! Potete proporli anche in versione mini, come originale finger food con all’interno interpretazioni diverse, verdure grigliate, formaggi alternativi, pomodori secchi, guacamole…

Lo zafferano, è una spezia molto conosciuta ed usata fin dall'antichità. La sua pianta originaria da vita ad un bellissimo fiore viola, nella cui corolla sono custoditi internamente gli steli da cui si ricava anche la polvere. Possiamo usarlo in abbondanza poiché è ipocalorico, valorizza i sapori e ne armonizza il gusto, si possono creare piatti saporiti dall'antipasto al dolce. In Italia è particolarmente popolare, anche se originario dei Paesi Asiatici, ed è ricco di moltissime proprietà benefiche e terapeutiche: oltre ad essere ricco di carotenoidi, eccezionali antitumorali, accelera il nostro metabolismo, migliora la vista e la digestione, riduce i rischi della ipercolesterolemia, dell'ipertensione, allevia i dolori mestruali ed è un ottimo integratore per capelli e pelle!


Questa ricetta, è il mio contributo ad AIFB,  per il progetto del ricettario/Ebook  sullo Zafferano dell'Azienda Vallescuria.


EL

24 aprile 2016

Panini Veg semplici e veloci da pic-nic




Con l'arrivo della bella stagione, torna sempre utile, sapere cosa portare con se per un pranzo salutare e naturale, soprattutto veg, anche fuori casa e all'aria aperta, che ci dia l'energia giusta, ma che non ci appesantisca per il resto della giornata.


Ingredienti:


  • Panini all'olio (o ai semi, ai cereali....)
  • Humus di fagioli cannellini ( o borlotti, ceci,)
  • Germoglio bio di ravanello
  • Pomodori verdi
  • Mozzarisella ( a piacimento)


Procedimento:


Preparare questi deliziosi panini è estremamente facile e veloce. Si può preparare tutto in casa o scegliere di acquistare magari i panini per questione di praticità...certo quelli homemade sono più buoni e ci danno anche un poco di soddisfazione in più...Scegliendo di preparali in casa, consiglio di farlo il giorno prima,  sia i panini che l'humus.  Le ricette che trovate nei vari post sul blog sono molto utili!

Io di solito per l'Humus, che può essere fatto in tanti modi, preferisco quello di borlotti, sedano, cipolla rossa di tropea, aceto balsamico o salsa di soia, altrimenti usate quello che preferite, cannellini ed erba cipollina, ceci - curcuma e paprika dolce... 
Vi suggerisco oltre al mio blog,(post del 19/04/2016), anche questo link ...dove poter trovare molte altre idee...

https://www.pinterest.com/pin/410812797236567846/?fb_ref=undefined%3A4d759bacfd364e11d8a0

Aprire a metà i panini, spalmarli con l'Humus, adagiarci sopra i pomodori verdi, conditi con olio, sale, basilico ed origano, versare sopra i germogli di ravanello al naturale e le fette ( a piacimento) di mozzarisella....Il pranzo take-away è pronto semplice e soprattutto sano, good food!!!
Ovviamente cambiando tipo di panini e tipo di humus si possono creare sapori diversi, anche abbinando al posto dei pomodori altre verdure crude alternative, tipo zucchine...

Un'altra idea sfiziosa può essere quella di creare dei panini finger food per un aperitivo, una cena speciale, un brunch alternativo o una cena buffet all'aperto...facendo dei mini panini!!!

16 aprile 2016

PASTA MADRE LIBERA



Non tutti sanno cosa è la pasta madre è quasi una creatura...un essere meraviglioso, che va custodito con cura, tempo e pazienza, ma che permette di far nascere straordinarie ed infinite creazioni... Oggi, è la giornata che da anni ormai la celebra, proprio per risvegliare l'interesse verso questo alimento. A differenza del lievito di birra, la pasta madre ci permette di avere lievitazioni più digeribili, ma allo stesso tempo anche salutari. Il pane, i panini, le focacce fatti con essa, oltre a risultare molto digeribili, specialmente per il pane, formano meno alveoli risultando più compatti, proprio perché hanno una lunga lievitazione. Mentre l'impasto fatto con il lievito di birra  in due o tre ore lievita, quello con la pasta madre ha bisogno di molte ore di lievitazione, lievitazione lenta ma ricca di batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione e comprende batteri lattici eterofermentati ed omofermentati del genere Lactobacillus, in modo del tutto naturale. Ci sono tanti modi per avviare e nutrire la pasta madre, io vi consiglio questo, del tutto naturale...



Ricetta base Pasta madre:


  • 2 mele tipo Golden biologiche
  • farina di segale biologica (meglio macinata a pietra)
  • acqua di sorgente


Procedimento:


1) Tagliare in 4 spicchi le mele, eliminare i semi e frullare con il cutter (o minipimer) il tutto, ottenendo così una purea abbastanza fluida.

2) Pesare la purea e aggiungere la stessa quantità di farina di segale. Amalgamare bene il tutto con l'aiuto di una spatola, aggiungere l'acqua di sorgente, fino ad ottenere una consistenza ben fluida ed omogenea. Mettere il composto così ottenuto una una bacinella di metallo e coprire con una panno di lino o cotone leggermente bagnato e lavato senza utilizzo di detersivi.Far riposare a temperatura ambiente e lonatano da correnti d'aria. 

3) Ogni giorno, possibilmente alla stessa ora, amalgamare il composto, almeno 1 volta per circa 1 minuto. Coprire e lasciare riposare come sopra.

4) fare questa operazione per la prima settimana di vita del lievito, il composto deve risultare con la formazione di piccole bolle in superficie, significato questo dell'avvenuto avvio della fermentazione batterica. Togliere la metà del composto ( dopo averlo pesato) e rimpiazzare lo stesso peso con metà dell'acqua di sorgente e metà farina di segale. Amalgamare e lasciare riposare per un giorno.

5)  Se le operazioni vengono eseguite correttamente l'ottavo giorno il lievito sarà pronto per essere iniziato ad usare per la panificazione di pane, panini e lievitati tutti.

Si dovrà mantenere sempre la pasta madre in uno stesso contenitore, meglio di vetro, in frigo.
Ogni volta che verrà prelevata una quantità per l'utilizzo, dovrà essere reintegrato in questo modo:

RINFRESCO

  • Acqua di sorgente 50%
  • Farina semintegrale Biologica tipo 2 BURATTO 50%

Praticamente se si prelevano 200 gr. di lievito madre, il RINFRESCO del contenitore sarà :

  • 100 gr. di acqua di sorgente
  • 100 gr. farina Buratto tipo 2
Inizialmente, bisognerà lavorarla tutti i giorni, per far aumentare le sue potenzialità, infatti, con  il passare del tempo il potere lievitante della pasta madre aumenta. In seguito, si potrà rinfrescare anche ogni due o tre giorni...il tempo massimo di non rinfresco sono 12/15 giorni, ovviamnte tenuta in frigorifero.


Il lievito madre ed il suo utilizzo sono un rito antico, che ci riporta indietro nel tempo. Prima dell'uso del lievito di birra, infatti, per la panificazione, il lievito madre (lievito acido, pasta acida, pasta madre....queste i suoi vari nomi) era il metodo più utilizzato e che oggi sta, pian piano, riprendendo piede.
Il lievito madre, dalle nostre nonne veniva conservato gelosamente nelle proprie case, mantenuto in vita per anni, attraverso l'uso sapiente di opportuni rinfreschi giornalieri e ridistribuito tra le varie famiglie per la preparazione del pane settimanalmente. Il pane in casa si conservava per tutta la settimana. A differenza del lievito di birra il lievito madre è più naturale e salutare, formato inizialmente dall'impasto di farina di segale, acqua di sorgente e polpa di mela, poi rinfrescato con farina buratto ed acqua di sorgente, si acidifica attraverso un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione e comprende batteri lattici eterofermentati ed omofermentati del genere Lactobacillus, in modo del tutto naturale. Questi procedimenti naturali permettono così, una lievitazione maggior, alta digeribilità e lunga conservazione. L'arte del pane è veramente un rito che se fatto con amore porta ad ottimi risultati!
Anche oggi, nel tram tram quotidiano, possiamo organizzarci e trovare il tempo di riscoprire questi antichi rituali, non è semplice, ma basta volontà ed organizzazione e tutto risulta facile. 
Consiglio, una volta preparato il lievito madre, di tenerlo in frigo riposto in un contenitore di vetro pulito, rinfrescandolo ogni due tre giorni e utilizzarlo all'occorrenza per la preparazione sia del pane che della pizza, o ogni altra preparazione di lievitati.

Il pane fatto con il lievito madre, fa bene al nostro organismo e soprattutto alla nostra struttura psicofisica, ci allena alla pazienza, la lunga lievitazione diventa più lenta, il risultato è un pane più buono, diverso nei sapori nelle energie che esso veicola e ricco di elementi nutritivi ottimi.

BUON LAVORO!!!

EL




Panini ai cereali e semi oleosi

@chiacchierandoveg

Ingredienti:

  • 550 gr. di farine ( 100 gr. farina di farro, 100 gr. di farina di segale, 100 gr. di farina di orzo, 150 gr. di farina buratto tipo 2, 100 gr.  farina tipo 1 o manitooba)
  • 180 gr. lievito madre rinfrescato
  • 1 bustina di lievito di birra essiccato 
  • 1/2 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale
  • 2/3 cucchiai di semi di zucca 
  • 4 cucchiai di semi di lino
  • 3 cucchiai di semi di sesamo
  • 200/300 ml acqua di sorgente
  • olio evo


Procedimento:


Miscelare tutte le farine insieme aggiungendo il lievito secco, il sale, lo zucchero e tutti i semi oleosi.
A parte in un altro contenitore lasciare riposare un'oretta il lievito madre rinfrescato ( ricetta "Pasta madre", vedi post 16/04/2016) a temperatura ambiente e miscelato con poca acqua di sorgente, dopo di che unirlo alle farine e amalgamare bene bene il tutto girando molto energicamente con l'aiuto di una spatola. Al bisogno aggiungere acqua o farina, a seconda che l'impasto risulti appiccicoso o meno. una volta formata una palla lasciare a lievitare da 5 a 8 ore, cercando di rimpastare ogni tanto il panetto. trascorso il tempo necessario per la lievitazione, formare delle palline che diventeranno i panini a seconda della grandezza desiderata. Porle su una teglia con carta forno, distanziandole tra loro e spolverandole ognuna a piacimento con un tipo di seme oleoso passandole prima con il pennello e l'olio evo. Riporle in forno chiuso e spento per ancora un paio d'ore, lasciandole lievitare nel forno lontane da correnti d'aria. Metterle in forno a 180° per circa 50 minuti, non appena dorati e croccanti in superficie, morbidi all'interno....spegnere il forno e lasciarli riposare ancora un'oretta prima di utilizzarli.

P.S.:Volendo si può evitare l'utilizzo del lievito di birra e dello zucchero, mettendo una quantità maggiore di lievito madre ed allungando un poco le ore di lievitazione, circa un 220 gr. di lievito madre. Si può, per esempio preparare l'impasto la sera e lasciarlo a lievitare per  tutta la notte  e preparare i panini  la mattina successiva.



Il lievito madre ed il suo utilizzo sono un rito antico, che ci riporta indietro nel tempo. Prima dell'uso del lievito di birra, infatti, per la panificazione, il lievito madre (lievito acido, pasta acida, pasta madre....queste i suoi vari nomi) era il metodo più utilizzato e che oggi sta, pian piano, riprendendo piede.
Il lievito madre, dalle nostre nonne veniva conservato gelosamente nelle proprie case, mantenuto in vita per anni, attraverso l'uso sapiente di opportuni rinfreschi giornalieri e ridistribuito tra le varie famiglie per la preparazione del pane settimanalmente. Il pane in casa si conservava per tutta la settimana. A differenza del lievito di birra il lievito madre è più naturale e salutare, formato inizialmente dall'impasto di farina di segale, acqua di sorgente e polpa di mela, poi rinfrescato con farina buratto ed acqua di sorgente, si acidifica attraverso un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione e comprende batteri lattici eterofermentati ed omofermentati del genere Lactobacillus, in modo del tutto naturale. Questi procedimenti naturali permettono così, una lievitazione maggior, alta digeribilità e lunga conservazione. L'arte del pane è veramente un rito che se fatto con amore porta ad ottimi risultati!
Anche oggi, nel tram tram quotidiano, possiamo organizzarci e trovare il tempo di riscoprire questi antichi rituali, non è semplice, ma basta volontà ed organizzazione e tutto risulta facile. Consiglio, una volta preparato il lievito madre, di tenerlo in frigo riposto in un contenitore di vetro pulito, rinfrescandolo ogni due tre giorni e utilizzarlo all'occorrenza per la preparazione sia del pane che della pizza, o ogni altra preparazione di lievitati.

EL

17 novembre 2015

Panini di farina di segale e melassa

 

Questi panini sono veramente deliziosi e semplicissimi da preparare.

Senza grassi animali, senza latte vaccino e senza uovo!

Sono una vera prelibatezza, per il palato di piccoli e grandi, possono essere preparati per merenda, per colazione o come panino base di fantastici veggie burger...

 

 

 

 

 

 
















Per 6 panini grandi

 

Ingredienti:



- 5 g di lievito di birra secco
- 200 ml. latte vegetale
- 60 ml. olio EVO
- 125 ml. acqua
- 1 cucchiaio di melassa
( in alternativa 1 cucchiaino e 1/2 di zucchero di canna)
- 50 gr. farina manitoba
- 200 gr. di farina tipo 2 ( buratto)
- 100 gr. di farina di segale bianca o tipo 1
- 2 cucchiaini di sale
- latte di soia per dorare
- 3 cucchiaini di semini vari ( sesamo, papavero...)


Procedimento:



In un'insalatiera versare il lievito secco, aggiungendo il latte tiepido e l'acqua. Lasciare riposare coperto per 10 minuti. Pian piano incorporare l'olio e la melassa ( in alternativa, lo zucchero di canna), poi le farine precedentemente unite e mescolate.
Amalgamare bene l'impasto, aggiungendo farina se l'impasto risulta appiccicoso. Formare una palla, come nella foto, lasciarla nell'insalatiera coperta per circa 2 ore a lievitare. Trascorso tale tempo, prendere l'impasto lievitato, metterlo su una spianatoia di legno, infarinare e lavorare energicamente per qualche minuto. Formare 6 parti e fare delle palle, leggermente appiattite. Disporre su una teglia, dorare con un poco di latte di soia e cospargere con i semini scelti. Lasciare ancora una decina di minuti nel forno spento, poi accenderlo a 200° circa per 15/20 minuti.





Questo panino è un po la "Réunion" tra panino americano e pane svedese...è veramente da provare. Li ho fatti sia con il latte di riso che con il latte di soia, devo dire che con il latte di soia risultano decisamente morbidissimi, con quello di riso leggermente più croccanti, soprattutto perché si forma una crosticina sulla parte superiore....ma comunque pur sempre buonissimi!!!

EL

7 agosto 2015

Focaccia pugliese pomodorini e olive

 

 

Per 4 persone

 

Ingredienti:


  • 500 gr. di farina di farro
  • 2 patate grandi o 3/4 piccole
  • 1 bustina di lievito secco
  • 1 bicchiere e mezzo di acqua
  • sale
  • 12 pomodorini
  • 12 olive
  • una manciata di origano secco
  • sale

 

Procedimento:

Lessare le patate e passarle allo schiacciapatate. In una ciotola  capiente, versare la farina e il sale, mescolare bene aggiungere le patate e , mano a mano, il lievito sciolto nel bicchiere di acqua. Impastare energicamente rendendo omogeneo l'impasto e aggiungendo il restante bicchiere d'acqua.
Lasciare riposare l'impasto così ottenuto per circa 2/3 ore.
Trascorso tale tempo, preparare una teglia da 30 cm e versare la pasta ottenuta avendo l'accortezza di livellare bene, aggiungere i pomodorini e le olive. Cospargere con poco sale grosso integrale e molto origano, irrorare con olio Evo.
In forno a  180° per circa 30 minuti.

Al posto delle olive e pomodorini si può variare la ricetta con gli ingredienti e gli aromi che preferiamo, per esempio cipolle e olive nere di Gaeta.