Per cucinare e mangiare bene, apprezzando e
valorizzando le nostre pietanze e trarne i maggiori benefici nutraceutici,
dobbiamo limitare l’utilizzo di tanti condimenti e grassi saturi, ma abbiamo
bisogno di condimenti semplici e salutari, proprio come il pregiato olio Evo.
In questi giorni è tempo di raccolta
delle olive, che quest'anno sembra veramente abbondante, a differenza degli
anni scorsi. Basta andare nei frantoi di zona o nei campi fra gli uliveti, che
si vede tutt'intorno un frizzante movimento: teli stesi e rami pronti ad essere
strapazzati...Ed uno dei prodotti della dieta mediterranea, per il quale di
più, dovremmo essere fieri nel mondo, è proprio lui, il frutto di tanto lavoro:
l'olio extravergine di oliva, o olio EVO.
Oggi vi
parlo proprio di lui, il protagonista di tutte le nostre cucine, il condimento
più venduto, ma anche quello più contraffatto, specie all'estero.
Per questo,
ci sono delle cose fondamentali a cui dovremmo prestare attenzione, prima di
acquistarlo, proprio perché fra gli scaffali dei supermercati, spesso troviamo
invasioni di oli di bassissima qualità, stranieri e troppo raffinati.
Leggendo le etichette.
Scegliendo attraverso i nostri sensi, per apprezzarne le qualità organolettiche.
Un buon olio di oliva deve essere:
1.
EVO extravergine di oliva, con
acidità inferiore allo 0.8%, eccellente se è allo 0.2%.
2.
Da prima spremitura ed estratto a
freddo (olive pressate o centrifugate a meno di 27°C).
3.
Ci deve sempre essere espresso:
"Prodotto in...nello stabilimento..."
4.
Deve essere prodotto in Italia.
5.
I marchi DOP ed IPG, sono indice di
qualità con materia prima raccolta nella stessa area geografica.
6.
Bottiglia scura.
7.
Rapporto qualità/prezzo.
Attraverso i nostri sensi scegliamo
e definiamo le qualità organolettiche. L’acidità è rilevabile solo
chimicamente, è una questione di composizione, ma attraverso il gusto possiamo
stabilire tanti parametri. Non deve essere trasparente, se rimangono impurità
che lo rendono un poco torbido, sono benefiche per la nostra salute. Se
possiede una nota lievemente piccante è segno di polifenoli, sostanze
aromatiche che sono potenti antiossidanti. Se congela a 0°C è di alta qualità.
Il suo sapore può essere amarognolo, significa che le olive sono state raccolte
poco mature, e ciò significa che mantiene proprietà migliori. Se invece il
sapore è rancido, significa che è stato conservato male.
L'olio di
oliva, va scelto puro e pregiato, proprio per il benessere del nostro
organismo, pensiamo infatti che con solo due cucchiaini al giorno, abbiamo i
grassi polinsaturi fondamentali per la cellula nervosa . In particolare, grazie
anche all'alto contenuto di l'acido oleico (acido grasso monoinsaturo) presente
nell'olio di oliva per circa l'80%, esso risulta più digeribile di altri grassi
in quanto favorisce anche le funzioni epato-biliari. Nelle giuste dosi, può
avere effetti positivi sul cuore, sulla circolazione, sul nostro cervello, ci
protegge infatti da arteriosclerosi, depressione, invecchiamento. Mentre gli
acidi grassi saturi tendono a depositarsi sulle arterie alzando il colesterolo
cattivo, gli acidi grassi insaturi e polinsaturi, come quelli presenti
nell'olio di oliva, se ben conservati e trattati a temperature basse e che non
hanno subito ossidazione, tendono a fluidificare il sangue e ad abbassare il
livello di colesterolo.
Ricordiamo però di scegliere la
QUALITÀ' e limitare
la QUANTITÀ!
L'olio di
oliva è il fiore all'occhiello della dieta mediterranea, quando lo acquistiamo
leggiamo sempre l'etichetta, preferiamo quello Vergine ed Extravergine di
oliva, a quello semplice. Il vergine subisce un processo di spremitura
meccanico, poi decantato, centrifugato e filtrato ma senza alterare le qualità
iniziali con la spremitura, la sua acidità deve essere inferiore al 2%. Quello
extravergine, si differenzia perché ha qualità organolettiche maggiori, deve
essere privo di difetti, avere un'acidità (espressa in acido oleico) compresa
tra 0.8 %, ma quello eccellente dovrebbe averla allo 0.2%. L'olio non vergine,
invece viene estratto con altri metodi, chimici o misti e spesso con l'uso di
solventi che ne alterano la materia prima. Controlliamo sempre la provenienza
delle olive, gli oli DOP e IGP, hanno una normativa più ristretta e deve essere
indicata categoricamente la provenienza. Facciamo attenzione alle diciture
"Prodotto IN" e Ottenuto IN", "Miscele di Oli
Comunitari/Non Comunitari. Quello biologico deve essere composto per il 95% da
olive coltivate secondo il metodo biologico. Esiste, inoltre, una normativa
"Legge salva Olio", che dice che è possibile indicare anche l'annata,
ma solo se il 100% delle olive proviene da un solo paese.
Scegliamo
produttori locali, a km 0 o piccole e medie realtà agricole o consorzi e cooperative
di oli biologici e biodinamici, dove ancora la raccolta si svolge seguendo le
antiche tradizioni contadine o dove si rispettano i canoni dell'agricoltura
biologica.
Ci sembra
facile fare la spesa, ma diveniamo consapevoli che "quando andiamo a fare
la spesa entriamo in un seggio elettorale, dove votiamo il mondo che
vogliamo!".
EL
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